ANDATE E INVITATE TUTTI AL BANCHETTO

Da circa cento anni, la Chiesa celebra la Giornata Missionaria Mondiale.
A partire da Gesù, missionario del Padre, i suoi discepoli sono inviati (missionari) al mondo intero per “annunciare la Buona Notizia” che Dio è con noi.
Ogni anno il Papa, con un messaggio appropriato, aiuta i fedeli a comprendere e a vivere da “inviati” (missionari) di Gesù. Quest’anno ci dice: “andate e invitate tutti al banchetto…”. Abituati e persino educati più a ricevere che a dare, il Papa, ripetendo le parole di Gesù, ci dice: Andate!!!

E così ogni anno ci rimettiamo in cammino, animati dalla parola di Dio e accompagnati dalla grazia di Gesù.
Se un tempo, l’invito ad andare ci faceva pensare ai popoli che non conoscevano Gesù, in questi ultimi tempi, l’invito, oltre che essere diretto personalmente a ciascuno di noi, battezzati, è ad andare ad incontrare le persone vicine che hanno perso di vista Gesù; tutti ne abbiamo conoscenza, soprattutto dopo l’esperienza del Covid.
Forse, essere missionario oggi, vuole dire guardarsi attorno, vedere chi e con chi viviamo, per ricordare o far conoscere la Buona Notizia che Dio è in mezzo a noi, uno di noi e che si chiama Gesù.
Sempre nel contesto attuale, il modo più adatto per annunciare è quello di “invitare”: una parola, un verbo, che nasce dall’interesse e dall’attenzione amorosa verso l’altro, quasi prendendolo amichevolmente per mano, per accompagnarlo e percorrere insieme il cammino che si sente il bisogno di fare per essere sereni, ritrovare la pace e vivere in armonia con tutti.
Oggi “missionario” è colui che si avvicina all’altro per parlare con lui, per ascoltarlo con le mani libere dal cellulare, per stringere quelle dell’altro e “invitarlo al banchetto” nella verità e nella libertà.
Tutto ciò ci aiuta a comprendere perché si è stati scelti per essere battezzati, diventando così “figli di Dio, liberati dal peccato”.
Andare, invitare per arrivare a sedersi a mensa, al banchetto preparato da Dio stesso, per vivere nella pienezza della gioia e dell’amore.
Ci hai fatto per te e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te”.
Anche per nostra esperienza umana, il culmine della festa è partecipare al banchetto, dove tutti insieme, uniti, viviamo la pienezza della vita per cui siamo fatti.
Gesù Cristo stesso, per farci partecipi della sua umanità e della sua divinità, ha preparato il banchetto nel quale si dona Lui stesso a mangiare e a bere, ogni volta che vogliamo.
È da lì che riceviamo e prendiamo tutte le energie e le forze per andare e invitare tutti, senza distinzioni, a prendere parte alla pienezza della Vita che è in noi e che è Lui stesso.

Alla luce di quanto abbiamo conosciuto, avvicinandoci un po’ di più alla buona notizia del Regno, che è presente e vivo, penso che in ciascuno di noi sia cresciuto il desiderio di essere “discepolo missionario”. È quanto ci auguriamo e quanto vogliamo dopo questa giornata Mondiale Missionaria e il mese missionario.


Che il Signore ci aiuti a vivere così ogni giorno della nostra vita.
Grazie a tutti voi.

Niamey, 6 ottobre 2024
Don Giuseppe