NATALE 2023

È con la cronaca del Natale 1936 a Valle di Colorina, scritta da Suor Maria della SS. Trinità, che desideriamo augurarvi un Santo Natale.
Allora come oggi il mondo stava scivolando nella seconda guerra mondiale, la necessità del Re della Pace era desiderio comune nei cuori di tutti.
Anche oggi invochiamo la sua venuta lasciando che trasformi i nostri cuori affinché diveniamo noi stessi operatori di Pace e Santità.

24 Dicembre 1936

Fervono i preparativi. Il Presepio si delinea, i ragazzi provano i loro canti la loro piccola accademia e poi vanno a letto alle cinque del pomeriggio. Sono tutte quelle belle cose straordinarie che mettono nell’anima la gioia anche se una vaga melanconia volesse far capolino.

Alle undici e un quarto suona la sveglia e che sveltezza a vestirsi questa notte. Poi i cantori per stimolare le loro vocetta prendono una bibita calda e vanno in chiesa. Il Rev. Padre celebra la Santa Messa e il Bambino Gesù, dalla sua piccola culla, guarda i suoi piccoli amici e parla; parla soavemente al cuore. Che grande cosa, saper intendere il mutuo linguaggio di Gesù! Ma anche il Padre parla per Gesù e quella è una parola viva che si ode nitidamente, che non lascia nel dubbio di non saperla intendere e quella parola accorata invoca dal Divin Re la pace a questo povero mondo sempre in sussulto. Ricorda poi il Rev. Padre gli assenti e certo, per il cuore delle madri, quella nota è melanconica, ma Gesù guarderà con grande amore ai piccoli lontani e li farà tornare presto. Vengono poi presentati i fioretti a Gesù Bambino e in refettorio ci sono i doni suoi. Scendono tutti i Reverendi a godere della candida gioia dei piccoli e a confondere i loro canti con quelli dei ragazzi davanti al Presepio.

A mezzogiorno il pranzo solenne sembra più intimo, più familiare e le letterine dei cari assenti dicono come l’anima di tutti i figliuoli si stringe istintivamente alla grande famiglia dell’Opera. Anche l’accademia breve, ma espressiva non può lasciare nell’oblio i cari aspirantini lontani e le invocazioni più tenere si alternano col ricordo vivo e fresco dei cari malati.

Alla sera anche le Ancelle sono tutte invitate nel refettorio dei ragazzi e il Rev. Padre ricorda i numerosi Natali passati, ma con sollecitudine paterna vuol dissipare la melanconia e intavola un bel gioco a Tombola con doni e battimani fragorosi. E questo bel giorno, tanto caro agli affetti intimi del cuore passa soffuso di mestizia e di gioia profonda. Sopra tutti i dolori, sopra tutte le tristezze c’è la benignità di un Dio che si fa piccino, che discende dal Cielo per darci la suprema prova del suo amore!

Le Ancelle e i Sacerdoti di Gesù Crocifisso,
i volontari e gli ex-alunni e amici dell’Opera don Folci,
uniti nel dono del Bambino Gesù
che nasce nella grotta di Betlemme,
desiderano inviare a tutti voi i loro migliori Auguri
per un Sereno e Santo Natale.