“E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che apparisse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti”.
(At 10,39-41)
Il nostro mondo attraversa un periodo molto difficile da un lato a causa della pandemia del Covid-19 che continua a provocare tanta sofferenza, migliaia di malati e di decessi e dall’altro a causa della guerra scoppiata in Ucraina. Sembra che l’uomo non trovi pace e provochi ulteriore dolore a se stesso, lasciando poco spazio all’Amore con la A maiuscola, quello ispirato dal Vangelo, unica strada per vivere pacificamente da fratelli nella condivisione e nel sostegno reciproco.
Ma come cristiani, siamo invitati a sperare, senza se e senza ma.
Non dobbiamo ripiegarci su noi stessi e chiuderci nel nostro piccolo pessimismo che non ci fa guardare lontano.
Dobbiamo invece riporre la nostra Speranza nel Signore della Vita, che ha vissuto la sofferenza, il dolore e l’umiliazione fino a morire sulla croce, per essere risuscitato dal Padre. Questa è l’unica Luce che può illuminare il nostro cammino e i nostri orizzonti.