Il 12 novembre 2005 nel Santuario del Divin Prigioniero, a Valle di Colorina, il Vescovo di Como ha decretato conclusa la fase iniziale del processo per la canonizzazione del Sacerdote don Giovanni Folci ed ha inviato a Roma, alla Congregazione per la causa dei Santi, la voluminosa documentazione per dare il via alla fase più impegnativa e complessa del Processo. Il rito, per la meticolosità degli adempimenti prescritti, con l’interminabile lettura dei verbali, pur documentando, se ce ne fosse stata la necessità, il rigore della prassi della Chiesa nel valutare le virtù esemplari dei suoi Figli migliori, ha lasciato poco spazio alla fantasia e, per coloro che hanno conosciuto personalmente don Folci, alla ridda dei ricordi. Eppure, l’annuncio ufficiale che il Fondatore dell’Opera Divin Prigioniero è in corsa verso il riconoscimento dell’eroicità del suo impegno sacerdotale, fa notizia e risveglia in noi Valtellinesi l’orgoglio di appartenere a una piccola Comunità, attraversata dalla luce della Santità, proprio in tempi assai vicini ai nostri e questo ci colma di gioia. E’ una felice iniezione di coraggio per noi che, spesso, siamo assaliti dal timore che la Fede robusta dei nostri Padri vada lentamente estinguendosi… La figura di don Folci è di quelle che la Provvidenza suscita nei passaggi delicati della nostra vicenda umana per aiutarci a guardare dentro al nostro vivere, per saper cogliere l’aspetto essenziale dei problemi che troviamo disseminati lungo il nostro cammino.