• Santuario Divin Prigioniero

    Santuario Divin Prigioniero

    Don Folci fa costruire il santuario per ricordare i sacrifici e le sofferenze dei 60.000 morti in prigionia e i giovani che avevano offerto la propria vita in guerra

  • don G. Folci:

    don G. Folci:

    "La guerra è la somma di tutti i mali, di cui l’uomo è capace, quando si sbarazza di Dio e chiude il Cielo su di sé"

  • 29 novembre 1926

    29 novembre 1926

    Arrivo a Valle delle prime quattro signorine che formeranno le Ancelle di Gesù Crocifisso

  • Intorno al Santuario, don Folci fonda un’istituzione formata da suore e sacerdoti che consacrano la vita al Signore e agli uomini.

  • don G. Folci:

    don G. Folci:

    “Noi dobbiamo essere gocce d’amore perdute nel cuore divino in perfetta fusione con Cristo"

  • don G. Folci:

    don G. Folci:

    “...se manca il cuore, tutto il resto non vale niente davanti a Dio”

  • don G. Folci:

    don G. Folci:

    “il Signore mi regala di una pace, di una quiete d’animo superiore ad ogni mio merito."

  • don G. Folci:

    don G. Folci:

    "Non trascurare le piccole cose, perché amare e curare le piccole cose è proprio dei santi"

Divin Prigioniero

Il Divin Prigioniero

Con l’intuizione degli Spiriti Grandi, comprese che era indispensabile dare nuova linfa alla vita cristiana delle piccole e grandi Comunità, puntando sulla guida di sacerdoti capaci di guardare lontano per scrutare i tempi, per cogliere i segni di pericolose tempeste e, di puntare alle alte vette con fede forte intrepida. Reduce dalla “inutile strage” l’Umanità avrebbe dovuto imparare che un serio ritorno a Dio l’avrebbe posta al riparo da ulteriori sciagure. Già erano all’orizzonte nuvolaglie foriere di mali ancor maggiori. La guerra è la somma di tutti i mali, di cui l’uomo è capace, quando si sbarazza di Dio e chiude il Cielo su di sé. Impossibile ripararsi con un ombrellino da sole dalla furia di un uragano. Servono visioni chiare, consapevolezza dei rischi, coraggio, impegno. E santità. Proprio la parola “santità” era il tormento di Don Folci che avviò, su questo binario, con risolutezza che a qualcuno parve persino eccessiva, le sue opere, la famiglia dei suoi preti e delle Suore, ancelle del Crocifisso. Si spese perché sacerdoti stanchi, delusi o malati non si sentissero esclusi dal dovere di ridare forza a comunità dalla fede minacciata e languida, organizzò gruppi di laici impegnati, si prese cura dei ragazzini, che lasciavano trasparire qualche propensione al sacerdozio. Un’opera grandiosa, nata a sofferta nella piccola parrocchia di valle di Colorina, ma rivolta al mondo, per l’amore alla Chiesa di un parroco da cuore grande. Sempre con il pensiero al Divin Prigioniero che vuole gli uomini liberi, mai ostaggi del male e delle folli speranze di una felicità illusoria.

Il Santuario

Come nasce il Santuario del Divin Prigioniero

Per ricordare degnamente i sacrifici e le sofferenze dei 60.000 morti in prigionia e di quanti giovani avevano offerto la propria vita in guerra, erige a Valle il Santuario del Prigioniero, dedicato in particolare a Gesù Eucaristico, Divin Prigioniero d’amore per Dio Padre e per gli uomini nel tabernacolo delle chiese sparse nel mondo. Intorno al Santuario, don Folci fonda un’istituzione, dedicata proprio a Gesù Divin Prigioniero e formata da anime generose, suore e poi sacerdoti, che condividono il suo entusiasmo e la sua passione nel consacrare la vita al Signore e agli uomini. La data di nascita di questa famiglia spirituale è il 29 novembre 1926, con l’arrivo a Valle delle prime quattro signorine che formeranno le Ancelle di Gesù Crocifisso

Il Santuario oggi …

Oggi Valle rimane il centro spirituale dell’Opera: lì sono conservati i resti mortali del Venerabile don Giovanni Folci, i suoi scritti e i suoi ricordi.
A questa Casa fanno riferimento Sacerdoti, Suore, Ex alunni e Amici dell’Opera per i loro incontri e per la loro spiritualità.
Attualmente è la sede dei Sacerdoti di don Folci che svolgono il loro ministero nella Comunità Pastorale di Cedrasco, Fusine, Colorina, Valle, Rodolo, Selvetta e Sirta:

  • Don Giampaolo Cozzi, parroco della CP e Segretario del Consiglio dei Sacerdoti dell’Opera
  • Don Mapelli Giancarlo, don Giampietro Rigamonti e don Giovanni Beretta, collaboratori parrocchiali

Per informazioni telefona al numero 0342 563632

Come arrivare

Santuario del Divin Prigioniero

Via Tamuscia, 6

23010 Colorina (Sondrio)